Su di me

Mi interessano le parole, ne ascolto il suono, le tengo d’occhio, le seleziono e, quando scrivo, cerco di incatenarle l’una all’altra, vorrei che tutto risultasse un fiume sereno ma ahimé accade di rado. Mi interessano i sogni, l’arte non tutta, la letteratura del Novecento, gli scrittori che scavano l’anima e sanno confessare verità profonde e feroci. Mi seduce la visione cristiana del tempo inteso come frattempo.

Mi attirano le debolezze umane, la coscienza ma non la scienza, sto bene con i disgraziati e tutti quelli che inciampano nella vita…sì mi piace sentire che nel lazzaretto dell’umanità c’è un filo che ci tiene insieme.

Mi seducono i canti corali, le intelligenze alte e pure, il suono del violoncello, il pianoforte suonato da Glenn Gould che solo lui ci riesce così.

Mi affascina il bello che s’incarna nelle città, negli oggetti, nei mestieri, nello splendore della prosa di certi scrittori.

Amo i felini e tutti i misteri che nascondono, ma in genere tutti i pelosi mi inteneriscono. Mi soffermo spesso sulle coincidenze, mi instupidisco a pensare che in esse mi viene consegnato un enigma da decifrare, un frammento di quel mistero che congiunge cielo e terra.

A pensarci bene, la causa cui dedico più tempo è il pensiero, la riflessione su ciò che accade mica grandi cose, il più delle volte minuzie e stupidaggini.

Quando cerco senso, e capita spesso, leggo Simone Weil, apro a caso uno dei suoi Quaderni, e mi trovo. Cucinare mi rilassa. Leggere mi rasserena.

Mi irrita l’indifferenza: alla poesia, all’eternità, al dolore umano. Mi irritano, dimenticavo, le persone avare… e molte cose di me che preferisco tacere.

18 pensieri su “Su di me

  1. cara Anna, eccomi a seguire anche questa tua avventura…qualsiasi tipo di contributo potrò darti (oltre che a leggerti e partecipare al blog) sarà sempre un piacere. a presto Emilio

  2. Cara amica di matita, viva il blog, viva la matita (la tua e la mia) sostituita dall’orrido tasto, giuro che mi cimenterò ma vorrei farlo con i pensieri ‘nel corso’ (i fuoricorso stanno in vita solo se continuano a pagare le tasse…) un bacio e dodici abbracci Antonio

    • Mi piace pensare Giovanni, nei momenti in cui il cuore è pieno di domande, o meglio quando è pieno di domande angosciate, che ci sia qualcosa o qualcuno che ascolti il grido umano all’interno delle musiche celesti. Che lo distingua. Penso solo all’ascolto, non all’intervento. Solo al distinguo…Mi sono convinta che viviamo in un frattempo e non in un tempo non per via teologica ma per via poetica. L’attesa e la speranza sono strutture portanti della condizione umana e se resto un attimo dentro la dimensione dell’attesa non posso non immaginare che se aspetto qualcosa o qualcuno, questo qualcosa o questo qualcuno c’è. “Un raggio che ha termine nei cieli…” come diceva Rainer Maria Rilke.

  3. Ciao Anna non ti conoscevo ma ho letto con piacere un tuo editoriale su Print Buyer di dicembre scorso intitolato “Chiamala se vuoi mutazione”.
    Condivido pienamente quanto hai scritto, da lì è nata la voglia di sapere qualcosa di più su di te che mi ha portato in questo blog.
    La riflessione… il pensiero… in questa società superficiale dove non si colgono gli “attimi” si sta perdendo la capacità di fermarsi a… riflettere sulle cose, sul mondo, su noi stessi.
    Continua a scrivere e a riflettere e far riflettere, ti leggerò sempre con interesse.

    • Lorenzo caro grazie di queste tue parole. Come è vero quello che dici…stiamo perdendo gli attimi, stiamo perdendo i dettagli, stiamo perdendo l’invisibile. Fermiamoci tutti e grazie di cuore delle tue parole.

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